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In ogni famiglia, di ogni cultura, l’arrivo di un figlio è un aspetto positivo che modifica gli equilibri interni della coppia. La nascita di un figlio con disabilità può amplificare l’alterazione di questi equilibri coinvolgendo non solo la coppia ma l’intera rete familiare: la disabilità è un terremoto emotivo che cambia per sempre la vita dei genitori.
Ma cosa significa ricevere una diagnosi di disabilità quando si vive in una cultura diversa da quella di appartenenza? Come possono gli operatori del sociale aiutare le famiglie, prestando attenzione alle concezioni e tradizioni proprie di culture differenti?
Risulta fondamentale provare a cambiare il proprio punto di vista, il proprio punto di partenza, ponendoci noi stessi nella condizione di “sentirsi stranieri”.
Partendo da questo sentire e dall’esperienza maturata nel corso degli anni, Fondazione Paideia, in collaborazione con Progetto Integrazione, ha scelto di promuovere un percorso di sei incontri dedicato agli operatori del sociale, ai professionisti sanitari e agli insegnanti, volto ad approfondire l’impatto della disabilità sulla famiglia, visto dal punto di vista di quattro culture differenti diffuse sul territorio italiano.
Gli operatori possono trovarsi spesso in difficoltà nell’approcciarsi a famiglie che hanno vissuto la migrazione e la transizione psico-culturale che ne consegue, sentirsi in equilibrio precario tra le domande che si pongono come professionisti e i bisogni e i vissuti portati dei genitori rispetto alla disabilità e alla lettura che ne viene data sulla base della comunità di origine.
Ogni comunità ha infatti un proprio modo di rappresentare lo sviluppo del bambino, la cura materna e l’educazione e una propria concezione sulla disabilità, determinata dalla cultura di appartenenza (linguaggio, codici simbolici, educazione, sistema di valori).
Il percorso “Essere disabili in terra straniera” nasce per fornire agli interessati una visione d’insieme, proporre spunti di riflessione e aprire a future formazioni sulla base dei contenuti che emergeranno dal confronto.
Al primo incontro di introduzione, in programma lunedì 8 maggio dalle 18.30 alle 20.30, seguiranno quattro appuntamenti di approfondimento dedicati alla cultura subsahariana, est-europea, sudamericana e araba, condotti da mediatori culturali e linguistici esperti.
Ad ogni appuntamento verrà proposta la lettura e la discussione di casi da effettuare in piccolo gruppo e poi tutti insieme, dando a operatori e insegnanti l’opportunità di immedesimarsi in situazioni che potrebbero incontrare nel corso della vita professionale, fornendo spunti su strumenti e strategie da adottare.
Il percorso di formazione verrà svolto online e sarà riservato ad un numero massimo di 40 partecipanti. Al termine del percorso, previsto per lunedì 12 giugno, verrà rilasciato un attestato di partecipazione a chi ne farà richiesta.
Le iscrizioni al percorso sono terminate.
Per maggiori informazioni e per manifestare il proprio interesse per future edizioni, potete contattarci scrivendo a: milano@fondazionepaideia.it