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Negli ultimi mesi abbiamo integrato i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa all’interno del Centro Paideia. Abbiamo etichettato le stanze, rivisto la segnaletica di orientamento, creato e diffuso strumenti che facilitano lo sviluppo di abilità, la relazione sociale e la comunicazione a livello emotivo con i bambini. La CAA è uscita dalle stanze di terapia per diventare parte integrante della vita quotidiana: i bambini la usano con soddisfazione non solo durante le terapie, ma anche in caffetteria, in piscina, nei bagni, al parco giochi, in tutti gli spazi del Centro.
“Abbiamo realizzato un sogno!”, esordisce così Chiara Ballocco, logopedista del Centro Paideia, referente clinica dei progetti di Comunicazione Aumentativa Alternativa. “Creare una segnaletica nei simboli della CAA è fondamentale per rendere gli spazi più accessibili e inclusivi, soprattutto per chi ha difficoltà nella comunicazione o nella comprensione del linguaggio scritto, e siamo davvero felici di sapere che tutti i bambini ora possono entrare al Centro Paideia sentendosi i benvenuti e che i nostri spazi sono funzionali per loro.”
Cecilia Rubertelli, responsabile della Biblioteca per l’inclusione Paideia e parte della Bottega Editoriale LIBRI PER TUTTI che traduce libri in simboli, continua. “L’utilizzo di supporti visivi in simboli con pittogrammi facilmente riconoscibili è una guida che rende facile e intuitivo l’orientamento, e permette ai bambini di entrare in relazione attiva con il contesto che li circonda. Vivere uno spazio in serenità significa anche poter esprimere i propri bisogni e le proprie preferenze, e questo è possibile quando l’ambiente si trasforma, aumentando l’accessibilità cognitiva e aiutando i bimbi a partecipare, a godersi il tempo libero, a essere più indipendenti e autonomi.“
Spiega meglio Chiara. “Appena entrati si vede un grande cartello di benvenuto, il simbolo del ciao – perchè amiamo salutarci sempre con affetto – e si trova una tavola comunicativa con i simboli di tutte le attività che i bambini possono svolgere all’interno del Centro. Gli stessi simboli accompagnano i bambini all’interno di tutti gli spazi, in modo da creare un contesto riconoscibile e familiare, una sorta di mappa diffusa. Per sostenere i bambini nei momenti di igiene personale, abbiamo inserito nei bagni delle task analysis, ossia a delle rappresentazioni grafiche della sequenza di azioni da compiere per lo svolgimento dei diversi compiti. Anche lo spazio della piscina è un ambiente in cui i bambini possono apprendere tante importanti autonomie, come ad esempio fare la doccia da soli. Anche qui le task analysis e la segnaletica hanno l’obiettivo di guidarli passo dopo passo.”
Continua Cecilia. “Inoltre, abbiamo sviluppato uno strumento portatile, da dare in mano agli adulti che si muovono nei nostri spazi, un kit di simboli che permette di dialogare in modo libero coi bambini e che tiene conto anche delle loro necessità emotive e dei loro stati d’animo: il portachiavi. Questo portachiavi contiene diverse tessere dove sono espresse delle possibilità (si/no) e dei bisogni generalizzabili, quindi può essere usato ad esempio per comunicare se ci sta divertendo oppure se si ha paura o ci si sta annoiando.”
Riprende Cecilia. “Abbiamo lavorato molto anche sullo spazio dell’area gioco esterna. Al parco giochi abbiamo installato una piccola casetta verde al cui interno sono collocati diversi strumenti in CAA. C’è la storia sociale, che racconta ai bimbi che cosa troveranno dentro al parco giochi in modo che siano preparati al meglio all’esperienza. Al suo interno si definiscono le regole generali dello spazio, si presentano i giochi e il modo in cui utilizzarli, pur lasciando sempre spazio alla fantasia. Infatti la prima regola della storia sociale è: “tutti i bambini si devono divertire”. Nella casetta dei materiali si trova anche la tabella delle scelte, che permette ai bambini di scegliere il gioco che vogliono fare. La tabella delle scelte è presente sia in un grande formato, che è fisso, sia in formato piccolo, così da poter essere portata dall’adulto all’interno dell’intera area gioco ed essere utilizzata nei diversi contesti.”
Continua Chiara. “La comunicazione non si esaurisce soltanto nella scelta ed è per questo che abbiamo pensato di costruire delle tabelle a tema: ogni gioco ha la sua tabella a tema dedicata che aiuta i bambini a comunicare come vogliono fare quel gioco: ad esempio, possono scegliere il gioco dell’altalena e specificare se vogliono dondolare piano o veloce. All’interno del parco giochi ci si deve poter spostare e divertire, ed è per questo che la tabella a tema è portatile, si può portare di fianco al gioco così da continuare a conversare e a comunicare in qualsiasi momento.
Perché vogliamo supportare tutte le persone che hanno difficoltà a comprendere e a esprimersi mediante il linguaggio verbale. Perché è fondamentale abbattere tutte le barriere, non soltanto quelle fisiche ma anche quelle comunicative, affinché ciascuno possa partecipare pienamente nei contesti in cui è inserito. Per noi significa sapere che qui i bambini entrano in un ambiente dove le persone possono capirli, qui hanno la libertà di esprimersi e il contesto gli comunica che non solo sono accolti, perché parliamo il loro stesso stesso linguaggio, ma sono i benvenuti.
Questo lavoro è frutto di una sinergia di tante persone, tutte unite dalla volontà di collaborare alla costruzione di una comunità che vuole abbattere le barriere invisibili che ci circondano.
Siamo in una fase di sperimentazione, perché saranno i bambini a farci capire se abbiamo costruito bene tutto l’ecosistema di simboli. Attendiamo i loro feedback e anche quelli dei loro genitori, così da creare una rete di valore che punta a migliorare insieme e che si sostiene.
Cosa ci piace sognare per il futuro? Che i simboli della CAA possano essere percepiti come forme comunicative universalmente diffuse in ogni ambiente, a scuola, nei centri commerciali, nei centri storici, nei singoli negozi, nei servizi sociosanitari e ospedalieri, concorrendo così alla costruzione di una comunità di partecipazione.
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