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Sì è concluso l’intenso anno di “CON TESTI”, il progetto promosso da Fondazione Paideia insieme a una ampia rete di partneriato (ASL Città di Torino con la Casa della Salute dei Bambini e dei Ragazzi, Associazione Abbonamento Musei, Associazione CCW – Cultural Welfare Center, Comune di Torino con le Biblioteche civiche torinesi e TorinoReteLibri Piemonte) che si è posto l’obiettivo di promuovere la lettura come mediatore di inclusione a supporto dell’infanzia e della genitorialità, favorendo l’accesso alla cultura e ai libri a tutti i bambini e le bambine di età compresa fra 0 e 6 anni, con particolare attenzione ai più fragili.
Le attività si sono svolte da marzo 2023 a marzo 2024 con il sostegno finanziario del Centro per il libro e la lettura. I tantissimi appuntamenti di letture inclusive, le formazioni disseminate sul territorio e l’allestimento di scaffali di libri inclusivi nelle diverse sedi della cultura (musei e biblioteche), dell’educazione (scuole) e della sanità (consultori e ospedali) hanno creato un’importante sinergia, dando vita ad ampi spazi di partecipazione. Un approccio efficace che ha fatto sì che la rete di partner sia stata pienamene coinvolta per favorire l’inclusione dei soggetti più vulnerabili.
“Una lettura per bambini può trasformarsi in un importante momento di inclusione”, testimonia un partecipante alle attività. Si è riconosciuto il grande valore dei libri in simboli della CAA come strumenti capaci di potenziare l’inclusività nelle iniziative di aggregazione, in contesti non solo specialistici, ma anche informali (come piazze e giardini), per tutti i bambini e le bambine.
Sono stati acquistati 2.000 libri inclusivi. Alcuni sono stati distribuiti alle scuole dell’infanzia del quartiere Vallette e di TorinoReteLibri, altri sono stati messi a disposizione presso la Biblioteca per l’inclusione Paideia. Sono stati allestiti 12 scaffali per la lettura inclusiva in una serie di sedi strategiche, tra servizi sociosanitari, educativi, culturali e museali, quali:
In questi spazi i libri hanno fatto da tramite per la conoscenza reciproca e la relazione, permettendo di creare momenti condivisione e sostegno tra pari, genitori, nonni, insegnanti.
Queste le parole di Alessandra Fringuellino, responsabile Casa della Salute dei Bambini e dei Ragazzi. “Tramite il libro, il genitore ha la possibilità di ridurre la razionalità, sentire il bambino competente nella relazione e regredire verso le emozioni per portarsi al piano del bambino e sperimentare una relazione alla pari che apre alla conoscenza reciproca. Attraverso i libri è possibile esplorare argomenti dello sviluppo e della crescita in maniera meno didattica e più esperienziale”.
I laboratori di letture condivise sono stati organizzati in un ampio ventaglio di luoghi e di occasioni per un totale di oltre 110 ore. Lo scopo principale del progetto è stato infatti diffondere questa esperienza al fine di raggiungere un pubblico sempre più ampio, attento ai bisogni di tutti.
I numeri della partecipazione alle attività di lettura sono stati importanti. Le letture hanno coinvolto 1.419 partecipanti adulti, 980 bambini, di cui 125 con disabilità. Le letture nei musei hanno visto 523 partecipanti, 245 bambini, di cui 21 con disabilità. Nelle letture per le scuole di TorinoReteLibri sono state coinvolte 12 sezioni di scuole dell’infanzia.
I laboratori di lettura inclusiva hanno espresso diversi punti di forza. Sono stati efficaci in quanto integrati con altre attività del progetto (come la donazione di libri, la formazione, gli eventi), e si è rilevato che i libri multimodali hanno attirato la curiosità e stimolato la partecipazione, comunicando attraverso un codice condiviso e accessibile a tutti. Sono quindi diventati strumenti di apprendimento per tutti e non solo per bambini con disabilità, e si sono integrati bene con altre forme di comunicazione ed espressione (come la musica e il movimento).
52 ore sono state dedicate alle iniziative formative rivolte a genitori e figure di supporto alla genitorialità, docenti dell’infanzia, bibliotecari, volontari e personale ospedaliero, per un totale di 6001 partecipanti. Il grado di apprezzamento delle iniziative, espresso in un questionario dedicato, è stato molto elevato, soprattutto rispetto ai contenuti trattati e alla percezione di aver fatto un’esperienza utile: tutti i partecipanti hanno manifestato l’intenzione di mettere in pratica quanto appreso.
Una parte della formazione è stata dedicata ai “lettori peer”: alunni e alunne della quinta classe della scuola primaria, che hanno partecipato al laboratorio “Leggere per amici”, che ha coinvolto 45 partecipanti. Lo stato d’animo prevalente nel corso della lettura è stato raccolto in una parola che restituisce un quadro ricco di emozioni positive: felicità è la parola più ricorrente, insieme a divertimento ed emozione.
Ci sono rimaste nel cuore alcune frasi che hanno scritto i bambini come risposta alla domanda “Cosa mi porto a casa?”: “Scoprire che la propria voce è un dono per gli altri e per se stessi”, “Imparare a leggere meglio e a saper usare la propria voce, apprendere parole nuove”, “Mettersi in gioco: superare la paura di sbagliare per lasciare spazio all’emozione di fare una bella esperienza”, “Siamo tutti uguali perché i piccoli possono capire un libro in un modo fantastico e gli adulti possono capirlo in un altro modo”.
I libri in simboli della CAA, proprio per la loro accessibilità, rappresentano dunque uno strumento che attrae senza mettere a disagio, perché non richiede una conoscenza alfabetica, permettendo a tutti di “entrare in una storia” e di attivare conoscenza in modo spontaneo e naturale.
Questa la testimonianza di un partecipante: “Ho percepito tanta naturalezza, (…) ho evidenziato un’attrazione rispetto alla parte simbolica del testo, delle considerazioni dal punto di vista concettuale attivate dal testo in simboli, (…) c’è stata osservazione della presenza di un codice diverso da quello alfabetico che è rappresentativo e visivo”.
Insieme ai libri i simboli, i libri multimodali si prestano bene ad attivare e integrare altre forme di comunicazione ed espressione, con un effetto moltiplicatore in termini di partecipazione e inclusione dei bambini. “Quanto più il libro in sé porta caratteristiche multimodali, più attiva la possibilità di partecipare con il movimento, con il suono (…), con un gesto, con gli occhi, con tutto il corpo. Cioè quante più possibilità di partecipazione ci sono, tanto più effettivamente c’è successo nell’atto di partecipazione e di lettura di quel libro”.
“CON TESTI” è stato un percorso tanto complesso quanto ricco, la cui eredità principale, oltre al sapere generato e alle pratiche costruite, è la rete di soggetti che si è costituita e ha permesso un ampliamento del bacino dei fruitori di iniziative di lettura inclusiva. Il clima di cooperazione che si è sviluppato a livello territoriale con il rafforzamento tra soggetti culturali, educativi e mondo della salute, ha effetti sulla partecipazione e rappresenta un modello da replicare e potenziare per raggiungere le famiglie in condizioni di fragilità.
I partner, tutti insieme, hanno seguito un percorso di riflessione, apprendimento, sistematizzazione e restituzione dei risultati in grado di rendere la conoscenza generata trasferibile e adattabile a situazioni e progetti futuri. Il grado di apprezzamento sul progetto è molto elevato e riguarda soprattutto la qualità delle iniziative organizzate e degli spazi predisposti. “Sono stata catapultata in un mondo di inclusione e generosità. Mi porto a casa sicuramente il sorriso dei bambini e la loro sorpresa ogni volta che veniva loro raccontata una storia, la loro capacità di non fermarsi di fronte all’apparenza di un libro “insolito”, ma di andare oltre e farne strumento utile agli scopi di ciascuno”.
Il progetto ha avuto un forte impatto sui destinatari finali (famiglie e bambini), ma anche sui professionisti e sugli operatori che hanno lavorato nei diversi contesti raggiunti, fornendo strumenti per rendere i luoghi più accessibili e gettando le basi per una comunità più accogliente e inclusiva. “La lettura favorisce il benessere e la costruzione di una comunità più giusta, in cui ciascuno trova il suo spazio. Ogni soggetto citato è stato invitato a partecipare, riflettere e agire”.