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Dietro un bambino in difficoltà spesso c’è una famiglia in difficoltà: questo è lo spunto che ha condotto all’elaborazione del modello di affiancamento familiare Una famiglia per una famiglia, una forma innovativa di intervento sociale pensata per sostenere famiglie che vivono una situazione di temporanea difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli. Il focus non è solo il bambino, ma tutto il suo nucleo familiare: una famiglia solidale sostiene e aiuta un’altra famiglia in difficoltà, e tutti i componenti di entrambi i nuclei vengono coinvolti in una relazione basata sulla fiducia, sul consenso e sulla reciprocità.
L’affiancamento è un intervento preventivo, che promuove le risorse presenti in ciascuno e investe sulle potenzialità di crescita di adulti e bambini, contribuendo a creare un clima famigliare più sereno, favorendo l’autonomia e una maggiore inclusione sociale delle famiglie coinvolte.
Sviluppata dalla nostra Fondazione a partire dal 2003 in collaborazione con la Città di Torino, la metodologia dell’affiancamento familiare oggi è diffusa in tutta Italia con il coinvolgimento di Enti Istituzionali e realtà private dei territori.
In questi anni abbiamo realizzato percorsi di valutazione qualitativa e di valutazione d’impatto, coinvolgendo famiglie e operatori: gli esiti hanno confermato come l’affiancamento possa costituire una risorsa per migliorare il benessere familiare e sociale, arricchendo le prospettive di vita e offrendo nuove possibilità.
L’affiancamento familiare è stato selezionato tra le buone prassi a livello nazionale dall’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia e nel 2015 ha vinto il premio per l’innovazione sociale “Costruiamo il welfare di domani” promosso dal Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, l’Istituto per la ricerca sociale e Prospettive Sociali e Sanitarie. Il modello è inoltre stato proposto come disegno di legge nazionale, a fronte degli esiti riscontrati in questi anni di lavoro. Informazioni sulle linee guida sono reperibili nel libro “L’affiancamento familiare: orientamenti metodologici” (Carocci, 2015) e sul sito dedicato.
Il processo è presidiato da un’équipe multidisciplinare, un gruppo tecnico composto da operatori degli enti locali coinvolti, a cui sono affidati il coordinamento generale e la definizione dell’operatività. Il servizio sociale ha un ruolo di regia: individua i nuclei che possono essere coinvolti, definisce gli abbinamenti ed esegue una valutazione in itinere e conclusiva.
Ogni affiancamento prevede la presenza di un tutor che ha funzioni di monitoraggio e di supporto, in particolare per la famiglia affiancante, e ha la funzione di raccordo tra la dimensione professionale e la dimensione informale della relazione. A inizio progetto le famiglie, accompagnate dagli operatori, scrivono un documento condiviso, il patto educativo, in cui sono definiti gli obiettivi, le modalità operative e la durata dell’affiancamento.
Famiglie affiancanti e tutor entrano nel progetto dopo un percorso formativo iniziale fornito dagli operatori degli enti locali, e sono poi accompagnati per tutta la durata da incontri formativi periodici e da momenti di supervisione che aiutano a trasformare le esperienze in apprendimenti.
La metodologia dell’affiancamento utilizza alcuni strumenti operativi che consentono alla relazione tra le famiglie di costituirsi come “prendersi cura di chi ha cura”: nessuno è lasciato solo e tutti portano un proprio contributo specifico.
Siamo impegnati da anni nello sviluppo dell’affiancamento familiare da un punto di vista scientifico e metodologico: accompagniamo i territori proponendo loro approfondimenti formativi, consulenza e supervisione, concordando di volta in volta il percorso sulla base delle esigenze specifiche. Gli operatori dei territori (formatori, psicologi, assistenti sociali, e tanti altri), così formati, possono a loro volta erogare la formazione specifica a tutor e famiglie coinvolte nello specifico progetto.
L’affiancamento può essere sviluppato a livello locale attraverso un percorso di sperimentazione della durata di circa 2 anni, durante il quale vengono concordati e sviluppati gli strumenti di lavoro, le prassi operative e un numero definito di affiancamenti della durata indicativa di 12 mesi.
Obiettivo della fase sperimentale è inserire l’affiancamento nelle politiche sociali ordinarie degli enti locali, offrendo così ai servizi territoriali un nuovo strumento di intervento per il supporto alle famiglie in situazione di vulnerabilità. I nostri formatori affiancano il gruppo di lavoro locale attraverso momenti di formazione e confronto, approfondimenti metodologici, supervisione operativa.
L’ottica è quella della co-progettazione, in cui il contributo di ciascuno è fondamentale per costruire una modalità di lavoro che sia concretamente realizzabile, sostenibile nel tempo e che risponda alle esigenze della realtà locale.
Quando la sperimentazione si conclude, continuiamo a garantire la disponibilità a incontri periodici per un confronto sullo sviluppo dell’affiancamento nel tempo e organizziamo occasioni nazionali, come seminari, convegni, percorsi di ricerca e momenti di incontro tra i territori che hanno sviluppato il progetto.
Offriamo inoltre, periodicamente e al di fuori di progetti territoriali specifici, incontri introduttivi di formazione all’affiancamento, rivolti a operatori sociali di enti pubblici e privati, che propongono una panoramica generale sulle linee guida, le basi metodologiche, gli esiti e gli strumenti dell’affiancamento familiare.
È anche possibile, su richiesta, strutturare percorsi formativi specifici, con l’obiettivo di approfondire gli strumenti di intervento o sviluppare itinerari su temi quali, ad esempio, il sostegno alla genitorialità fragile, la progettazione partecipata con la famiglia, la conduzione di gruppi formativi, il lavoro di rete e la costruzione di partnership.
Ci rivolgiamo a operatori di diversa provenienza, pubblica e privata, interessati ad approfondire aspetti teorici e metodologici nel lavoro con le famiglie in difficoltà e a soggetti che desiderano accompagnare lo sviluppo di progetti di affiancamento sui loro territori. In questi anni abbiamo coinvolto oltre 2000 operatori, insieme agli enti promotori e alle realtà che hanno sostenuto la sperimentazione.
Giorgia
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