Ricerche suggerite
Risultati ricerca
Seguici sui social
Ricerche suggerite
Risultati ricerca
Cosa facciamo
Dal 2001 ogni anno aspettiamo con gioia e impazienza il momento di Estate Paideia, il nostro progetto di vacanza che offre alle famiglie di bambini con disabilità una settimana di vacanza estiva.
Il progetto si sviluppa tra giugno e agosto: ogni famiglia viene invitata a trascorrere una settimana di vacanza in compagnia di altre famiglie e di un gruppo di volontari a loro supporto. Le giornate sono scandite da attività organizzate sia per adulti sia per bambini, a cui ognuno può partecipare nella misura che ritiene più idonea. I volontari sono disponibili ad affiancare i bambini nel gioco e le famiglie nelle loro esigenze quotidiane, in una relazione paritaria, basata sull’armonia e su un forte desiderio di condivisione.
Quando una famiglia vive la nascita o la diagnosi di un figlio con disabilità, spesso la vacanza diventa un ricordo, una parentesi che riguarda la “vita precedente”. Troppi i cambiamenti, tante le attenzioni di cui necessita la cura del bambino, eccessive le difficoltà organizzative e i costi – da aggiungere a quelli abitualmente sostenuti per terapie – per concedersi qualche giorno di relax.
Ecco perché esiste “Estate Paideia”. Perché le famiglie possano recuperare la dimensione dell’estate e della vacanza, in completa serenità.
Molte famiglie che incontriamo non conoscono più il significato della parola vacanza. Da anni, per le troppe difficoltà che incontrano, non riescono più a concedersela. Eppure tutti abbiamo bisogno di riposarci e staccare dal quotidiano in compagnia di qualche amico. Col tempo abbiamo capito che queste settimane sono molto più di un riposo: sono rigenerative per l’intero gruppo familiare, che acquisisce una prospettiva migliore verso il futuro. Le famiglie recuperano le energie, ma soprattutto possono creare legami di amicizia che durano poi durante tutto l’anno, scoprono che la forza dell’altro moltiplica la loro, cambiano prospettiva, cominciano a immaginare nuove possibilità e a riacquisire fiducia.
Non solo i genitori, ma anche i fratelli e i nonni si confrontano per giornate intere, sempre insieme, creano nuovi spazi di condivisione, comprensione ed espressione. Questa vacanza permette di dedicare attenzione al bambino con disabilità al di là degli impegni di cure sanitarie, dando allo stesso tempo maggiore spazio a fratelli e sorelle, che possono sperimentare nuove autonomie, sentirsi partecipi e coinvolti, circondati da bambini e ragazzi della loro età.
Offrendo Estate Paideia a tutto il nucleo cerchiamo di favorirne una migliore percezione dell’intera qualità della vita, valorizzando la partecipazione sociale, la collaborazione tra famiglie e il recupero della rete di relazioni, che spesso risulta indebolita a causa delle necessità di cura e delle difficoltà che si incontrano. Nei giorni insieme si sprigiona un’energia che ci si porta dietro per sempre. L’estate non finisce in quella settimana di vacanza: può innescare una carica di fiducia che porta a frequentare altri percorsi e gruppi durante l’anno.
Per molti anni il progetto Estate Paideia si è svolto in un villaggio in Toscana, frequentato da turisti di tutta Europa. Negli ultimi anni, grazie alla preziosa collaborazione e al supporto della Fondazione Carlo Denegri, le famiglie hanno l’opportunità di vivere un periodo di vacanza presso Orsolina 28 a Moncalvo, nel cuore del Monferrato. Le famiglie, ospitate in un glamping dotato di tutti i servizi più moderni e di una piscina, possono dedicarsi a diverse attività come gioco, yoga, pilates e orticoltura, godendo di momenti condivisi di totale contatto con la natura e vivendo serate indimenticabili sotto le stelle.
“Estate Paideia ci ha arricchito davvero tanto e la portiamo nel cuore. Ci è stata data l’opportunità di pensare a noi, prendendoci spazi ormai perduti, è stata per tutta la famiglia una boccata d’ossigeno vitale e un’occasione unica di aggregazione e condivisione.”
“All’inizio ti senti un po’ sovrastato emotivamente e poi ne ricavi una grande forza. Quando l’anno dopo siamo tornati in vacanza ce la siamo goduta da subito, è stato bellissimo per tutta la famiglia! Siamo grati a quella prima estate da cui è partito tutto: in cui abbiamo imparato a vedere il lato B della disabilità, non concentrarci solo sulle cose che ci sembrava di non poter più fare e sugli sguardi delle persone, ma andare oltre.”
“La sensazione a cui associamo quella settimana d’estate è la felicità, ma la cosa più bella è che non si esaurisce lì. Si fanno tante amicizie, ci si vede anche dopo, ci si scambia consigli. Il rapporto che si crea tra volontari, genitori e bimbi è straordinario.”
