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Alessandra: “Estate Paideia un regalo bellissimo, ho imparato a fidarmi e a farmi aiutare”

La cosa che più mi ha colpito quando sono entrata qui al Centro Paideia è che mi aspettavo di trovare un ambiente ospedaliero, come avevo visto in altri posti dove si fa riabilitazione, invece è molto più simile a una casa. Ci sono i giardinetti, tanti colori, è un posto dove puoi sentirti subito a tuo agio.Alessandra è la mamma di Carola e Gabriele.
Ci siamo visti spesso, prima di oggi, perché da tre anni frequenta quasi quotidianamente il Centro Paideia. “Non solo per accompagnare i bimbi, ma perché ormai qui sono di casa. Tra poco mi metterò a lavorare nel cortile della caffetteria”, mi spiega sorridendo.

La storia tra Alessandra e Paideia inizia dopo l’incontro con la neuropsichiatra. “Carola e Gabriele sono gemelli, oggi hanno 7 anni. Io ho sempre visto che lei era un pochino più indietro del fratello, nel camminare, nel comprendere. Tutti mi dicevano che ognuno ha il suo tempo, ma all’asilo Carola ha mostrato altre problematiche e dopo la visita della neuropsichiatra è risultato un ritardo mentale, oltre ad altre anomalie poi rilevate col tempo. Anche Gabriele ha avuto un’emorragia cerebrale, ma non ha altre problematiche. Mi hanno consigliato di far fare a Carola delle attività di logopedia e neuropsicomotricità, perché spesso cadeva e aveva difficoltà con la motricità fine. E così abbiamo iniziato.

Alessandra: “Estate Paideia un regalo bellissimo, ho imparato a fidarmi e a farmi aiutare”

Sono sincera: subito avevo un po’ di timore. Non sapevo come Carola avrebbe reagito, non sapevo bene che cosa si sarebbe fatto. Invece poi ho capito che era tutto molto impostato sul gioco, ho visto che lei veniva qui volentieri, che era tranquilla, questo mi ha molto rassicurato. E mi sono lasciata guidare, sentendomi seguita e ascoltata.

Alessandra, Carola e Gabriele, infatti, hanno partecipato alle ultime edizioni di Estate Paideia, nel glamping di Orsolina 28 a Moncalvo, sulle colline astigiane. “Intanto – mi racconta Alessandra scoppiando a ridere – io mi aspettavo un campeggio, ma non è proprio così. Io lavoro nel turismo e bastava dire ‘glamping’, anche se forse non sarebbe stato sufficiente a descriverlo. Che meraviglia, quando sono arrivata mi sono innamorata di quel posto, è magico, ti puoi davvero rigenerare in mezzo alla natura.

Alessandra: “Estate Paideia un regalo bellissimo, ho imparato a fidarmi e a farmi aiutare”

Io ho una situazione un po’ particolare, perché il papà ha un’altra famiglia, non vive con noi. E durante il periodo del Covid, anche se non ci conoscevamo da molto, non mi avete mai lasciato da sola. Una cosa che mi ha fatto tanto piacere è stato rendermi conto che senza chiedere mi date una mano. Quando incontro Sabrina, per un colloquio di supporto psicologico, parto a parlare, mi sfogo, le racconto delle mie cose, dei nostri problemi e alla fine di solito le chiedo scusa. Lei puntualmente mi risponde ‘sono qui per questo’. Io non sono abituata e mi sento grata. Perché magari capite che sono in un momento particolare e ho bisogno di qualcosa, anche se non lo chiedo direttamente, perché sono fatta così. Ed è successo anche con la vacanza: avete visto che ero molto stanca, probabilmente, così ci avete proposto di partecipare al progetto estivo.

"Sentire che qualcuno crede in te può essere una grande forza."

Una delle cose che Alessandra ha più apprezzato dell’Estate Paideia riguarda il fratello di Carola, Gabriele.
Forse fino a quel momento non aveva ancora capito fino in fondo la sorella, sa che ha delle difficoltà ma non sapeva bene cosa veniva a fare qua, era anche un po’ geloso. Il fatto di ritrovarsi con bambini con diverse disabilità l’ha colpito, ha capito che c’era qualcosa di diverso, anche se alla fine vedevi tutto il gruppo insieme ed era bellissimo, noi abbiamo visto solo dei bambini e basta. A Carola e Gabriele è piaciuto dormire nella tenda, i pranzi pic-nic, stare tutti insieme e confrontarsi con altri bambini, così come con altri adulti. Loro stanno sempre con me, invece avere anche l’attenzione di qualcun altro ti rinforza, perché sentire che qualcuno vede in te delle cose, crede in te, può essere una grande forza.

Alessandra: “Estate Paideia un regalo bellissimo, ho imparato a fidarmi e a farmi aiutare”

La vacanza è stato un momento di grande serenità, ha aiutato me e tante altre famiglie ed è stato un regalo bellissimo, anche perché economicamente non sempre la vacanza è una spesa facile da sostenere. In quella settimana ho trovato una famiglia che mi ha aiutato tanto con i bambini, così come i volontari che sono stati fantastici. Io in certe situazioni non riuscivo a sbloccarmi, mi sentivo in colpa a lasciare i bambini per andare a fare pilates, non ero capace di rilassarmi. Invece ho imparato con voi a fidarmi e a lasciare i bambini ad altre persone, a farmi aiutare. Io, che non chiedo mai niente a nessuno. E il fatto di essere aiutata senza che nessuno te lo chieda ti apre il cuore, perché c’è qualcuno che a te si interessa.

"Siamo stati in Fattoria, il Centro Estivo, il gruppo siblings, se c’è qualcosa noi ci siamo."

E in Paideia, Alessandra, Carola e Gabriele hanno trovato uno spazio dove fare tante attività diverse. “Carola e Gabriele hanno partecipato insieme alle attività di nuoto e questo a lei ha fatto molto bene. Poi Elena  – Responsabile delle attività sportive di Paideia –  ha proposto di far crescere un po’ Carola e metterla in un gruppo, io ero titubante ma poi alla fine è stata la scelta giusta. Mi ha fatto piacere rendermi conto che lei conosce mia figlia e mi ha proposto determinate cose, a volte bisogna proprio fidarsi e lasciarsi guidare. Poi abbiamo fatto laboratori, siamo stati in Fattoria, il Centro Estivo, il gruppo siblings, se c’è qualcosa noi ci siamo” mi dice ridendo.

"É bellissimo conoscere gli altri genitori, condividere momenti con loro."

Ma quando riflette, gli occhi brillano. “Il fatto che ci avete messo a confronto con altre famiglie che hanno diverse difficoltà, ma che si trovano nella nostra stessa situazione, mi ha dato la possibilità di capire di non essere da sola. Io mi sono abituata ad esserlo, ma non è facile e nessuno ti capisce, di solito. Al lavoro magari ti guardano storto perché esci prima, magari recuperando poi l’arretrato di notte. Invece con voi sento che posso confrontarmi, che posso parlare di tutto, perché c’è qualcuno che mi capisce. Ed è bellissimo conoscere gli altri genitori, condividere momenti con loro, con il mio carattere spesso cerco di includere anche nuovi genitori più timidi e faccio la mia parte, magari basta un aperitivo il venerdì per sentirsi meno soli. Perché nessuno ci ha insegnato a fare i genitori, ma stiamo cercando di fare del nostro meglio.