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Il lavoro della Fondazione Paideia, fin dalla sua nascita, è caratterizzato da un approccio strategico alla filantropia, con la possibilità di costruire percorsi su misura per i donatori che vogliono lasciare un segno tangibile e duraturo del proprio impegno nel tempo. È il caso dei Fondi Filantropici, un programma dedicato ai donatori che desiderano dare una destinazione specifica al proprio investimento filantropico, come raccontato di recente in una intervista al quotidiano Avvenire nello speciale L’Economia Civile da Fabrizio Serra, Segretario Generale, e da Giulia Musso, Responsabile Raccolta Fondi della Fondazione Paideia.
“Tra i Fondi attivati ad oggi, otto per un totale di 25 milioni di euro, alcuni – ha spiegato Fabrizio Serra alla giornalista Ilaria Solaini – “sono indirizzati a sostenere i bambini con disabilità, seguendo l’approccio della nostra Fondazione che si occupa non solo dei bambini, ma anche delle loro famiglie, dai genitori ai nonni, dai fratelli alle sorelle e a tutti i caregiver. Altri sono stati creati per sostenere progetti legati al mondo rurale e alla natura, sfruttando la presenza della Fattoria Sociale Paideia. Ci sono fondi che sostengono progetti nell’ambito formativo e di crescita, un fondo a sostegno del progetto ‘Piani di volo’ pensato per permettere l’acquisizione di competenze quotidiane per ragazzi e adolescenti e alcuni altri fondi filantropici, tra quelli già attivi, che hanno indirizzi, nell’alveo della mission storica di Fondazione Paideia di accompagnare le famiglie e i figli con disabilità, che offrono opportunità di crescita in ambiti creativi come la musica per la volontà di onorare la memoria e la passione di un donatore che amava proprio la musica o dello sport paralimpico, coprendo ad esempio i costi per degli istruttori professionisti”.
Ciascun fondo filantropico ha caratteristiche e finalità proprie, e il donatore stabilisce il nome, la durata, l’importo, la finalità e le regole di funzionamento. Questi fondi costituiscono una sorta di “patrimonio separato” dal restante patrimonio della Fondazione e da altri fondi con obiettivi peculiari e permettono al donatore di esercitare il diritto d’indirizzo sull’utilizzo delle risorse, attraverso la creazione del Comitato di Gestione del fondo e la stipula del Regolamento.
“La nostra Fondazione – ha spiegato Giulia Musso – accompagna le persone in questo viaggio, ascoltando le aspirazioni dei donatori e trasformandole in progetti concreti. Chi si rivolge a noi non è semplicemente un donatore, ma può trasformarsi, se lo desidera, in protagonista: è possibile partecipare alle decisioni, incontrare le persone che hanno beneficiato del fondo, vedere con i propri occhi e misurare con mano l’impatto significativo e duraturo del proprio investimento”.
Attraverso i Fondi Filantropici, Fondazione Paideia permette ai donatori di realizzare le proprie volontà, mette a disposizione la propria esperienza di advisor filantropico e garantisce continuità, sostenibilità ed efficacia nel tempo.
Per maggiori informazioni sui Fondi Filantropici, è possibile visitare la pagina dedicata sul nostro sito: https://fondazionepaideia.it/cosa-puoi-fare-tu/fondi-filantropici-e-grandi-donazioni.