È iniziato a fine febbraio e proseguirà fino a giugno “Sugar, Salt & Pepper – Robot umanoidi per l’autismo”, laboratorio sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, Fondazione Paideia, Jumple e Intesa Sanpaolo Innovation Center che ha l’obiettivo di mettere a sistema le competenze legate alla robotica educativa e sociale con i bisogni dei bambini e ragazzi con disabilità.

In questo laboratorio settimanale – che attualmente coinvolge 4 ragazzi della fascia 11-14 anni – vengono osservati e analizzati gli scambi e le interazioni dei bimbi in un contesto riabilitativo, con un focus sul linguaggio, la comunicazione, le emozioni e il potenziamento delle autonomie e strategie motorie, il tutto utilizzando il robot Pepper come assistente attivo degli operatori.

L’innovatività del progetto – spiega la Prof.ssa Cristina Gena, docente del Dipartimento di Informatica e coordinatrice del progetto – risiede nel particolare contesto di utilizzo di Pepper ossia in un caso ad accogliere i bambini per lavorare sulla formazione della loro autonomia”. Il laboratorio si sviluppa intorno ad un contesto realizzato dai terapeuti che ha l’obiettivo di migliorare le capacità di interazione e le competenze dei bambini nelle principali attività della vita quotidiana, come ad esempio la preparazione della merenda, la gestione della cucina e il controllo dei compiti scolastici.

Il nome Sugar, Salt & Pepper – racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia – nasce dall’insieme degli ingredienti che abbiamo scelto per dare vita a questo progetto. Sugar è il pizzico di zucchero che mettiamo nel nostro lavoro, che si accompagna alla nostra competenza professionale, Salt è la fatica dell’altro che può addolcirsi in compagnia dello zucchero, mentre Pepper, il nome del robot che ci accompagna nella sperimentazione, è l’ingrediente che dà un sapore particolare al tutto”.

Il setting individuato permette di ricreare il più possibile una situazione ambientale generalizzabile e simile ai contesti di vita dei ragazzi. In questo scenario il robot Pepper, pur facendo da spalla all’operatore, risulta essere uno strumento motivante e in grado di tarare le attività a seconda delle risposte e dei risultati ottenuti dagli utenti. “Non si tratta – spiega Andrea Meirone, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, ogni giorno impegnato al Centro Paideia e direttamente coinvolto nell’iniziativa – di aspettarsi qualcosa di eccezionale dal robot, ma piuttosto va visto come un facilitatore. Pepper osserva degli elementi valutandoli non dal punto di vista soggettivo, come magari potrebbe fare il terapista concentrandosi su un elemento in particolare, ma con uno sguardo oggettivo, raccogliendo preferenze, interessi e richieste d’aiuto”.

I ricercatori e le ricercatrici del Dipartimento di Informatica di UniTo stanno lavorando per arricchire il robot Pepper con il supporto di molteplici strumenti esterni di intelligenza artificiale come il tracker oculare e il rilevamento di emozioni, al fine di poter migliorare la capacità del robot di adattarsi ed essere adattato al contesto terapeutico e alle reazioni dell’utente.

Nelle prime settimane il laboratorio si è concentrato sull’accompagnamento dei ragazzi coinvolti nella preparazione della merenda. “Pepper – racconta ancora Andrea – mostra con un video come impugnare le forbici per aprire un sacchetto, come tagliare il pane, come potersi far aiutare da alcuni elettrodomestici. Il video viene mostrato una volta e può essere riprodotto nuovamente, visto che sappiamo che l’apprendimento procedurale tramite rinforzi visivi e imitazione è un apprendimento che può diventare generalizzabile in altri contesti di vita. Si tratta della capacità di trasferire competenze acquisite dentro un setting riabilitativo nella vita di tutti i giorni, quindi imparare a fare qualcosa che permetta una maggior gestione della quotidianità e faciliti l’acquisizione di competenze nuove, per diventare più autonomi ma anche per aprirsi a nuove possibilità di socializzazione con gli amici”.

Il nostro auspicio, sostenuto anche dagli incoraggianti risultati ottenuti – afferma Luigi Ruggerone, Responsabile Trend Analysis and Applied Research di Intesa Sanpaolo Innovation Center – è che questo laboratorio possa contribuire fin da subito a migliorare le vite dei partecipanti e delle loro famiglie e che possa dare inizio a un percorso che in futuro porti a soluzioni sempre più efficaci.”

Sabato 19 giugno torna La Mezza di Torino: dopo lo stop forzato dello scorso anno, grazie alla partnership tra Base Running e Rete del Dono si rinnova l’evento che coniuga sport e solidarietà, con un Charity Program che sosterrà i progetti promossi dalle organizzazioni non profit aderenti.

L’edizione 2021 si svolgerà la sera, con partenza alle ore 20 dal Parco del Valentino. Quest’anno, secondo le attuali regole federali anti Covid, i tesserati Fidal o in possesso di Run Card (acquistabile sul sito Fidal) potranno correre la 10 km e la 21 km. A differenza dello scorso anno, invece, non è possibile programmare la Charity Run 5km.

Nel 2020 grazie ai nostri runner e a tutte le persone che hanno scelto di essere al nostro fianco abbiamo offerto 162 ore di terapia ai bambini seguiti al Centro Paideia. Non abbiamo raggiunto l’obiettivo di 200 ore, ma ci siamo arrivati molto vicino. Adesso però abbiamo l’occasione di ripartire e noi vogliamo prenderla al volo…anzi di corsa! Ti unisci a noi? Puoi scegliere di correre o anche solo di sostenere il progetto, facendo il tifo per uno dei nostri runner solidali.

Abbiamo già alcuni runner pronti a partire, come Patrizia, con i suoi amici Roberto e Manuela:

Pur non essendo una campionessa adoro il podismo. Affronto questa nuova sfida con molto entusiasmo esattamente come ho affrontato con entusiasmo la sfida di mio figlio, seguito da Paideia. A questa avventura podistica si uniscono due cari amici, anche loro podisti per passione, Roberto e Manuela: insieme possiamo davvero fare la differenza! Paideia, i suoi volontari, le sue famiglie, hanno il nostro stesso entusiasmo e per questo non vediamo l’ora di poterli aiutare, anche attraverso questa nostra passione. Ci aiutate?”

Anche Alberto è pronto a partire e ha le idee chiare sull’obiettivo:

Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andar a correre un po’”: con queste parole a chiunque ritorna alla mente la famosissima scena in cui Forrest Gump inizia a correre ininterrottamente per 2 anni, 3 mesi, 14 giorni e 16 ore. Giunto a quel lunghissimo rettilineo in mezzo a un deserto si ferma e con lui il gruppo che lo segue. Sono i suoi seguaci, letteralmente, gente che crede in lui ma non sa neanche perchè: non dice niente, corre e basta. In quelle sequenze si può riconoscere qualsiasi runner: non c’è un motivo particolare per farlo oppure ci sono tanti piccoli motivi che neanche sommati fanno una spiegazione. Oggi, tramite questa raccolta fondi, vorrei costituire il mio piccolo gruppo di amici e seguaci che vogliono supportarmi per poter regalare ore di terapia ai bambini della fondazione Paideia. Questa volta e in questa corsa il motivo c’è, aiutatemi ad arrivare al traguardo!

Sappiamo che questa sarà un’edizione diversa del solito, ma insieme possiamo renderla ugualmente speciale. Scopri di più su Ripartiamo per Paideia!

Tutta Paideia si stringe attorno alla famiglia e agli amici di Maurizio Bianchini, scomparso il 1 aprile dopo una lunga malattia.

Maurizio è stato per molti anni un nostro volontario e siamo grati, anche a nome di tutti coloro che ci stanno scrivendo in questi giorni, per il tempo che ha scelto di dedicare ai bimbi e alle loro famiglie.

 

I familiari e gli amici di Maurizio hanno pensato di dedicare una raccolta fondi in sua memoria:

 

Da tanti anni Maurizio aveva scelto di dedicare parte del suo tempo e delle sue vacanze per stare accanto ai bambini come volontario di Paideia, con la sua energia, con i suoi scherzi, i suoi sorrisi e le attenzioni che sapeva dedicare a tutti.

I fondi raccolti verranno destinati all’acquisto di hugbike, speciali tandem adatti anche ai bambini con autismo o altre disabilità in compagnia dei loro genitori.

Crediamo che vedere quest’estate una “Muzzy Bike” in azione possa essere un modo significativo per ricordare quanto Maurizio ha fatto per il divertimento e la gioia dei bambini, rinnovando il suo impegno nel tempo che verrà.

 

Grazie,

la famiglia e gli amici di Maurizio

È possibile donare:

 

Fondazione PAIDEIA onlus
Unicredit – Conto Solidarietà
IBAN: IT03M0200801046000101322993

Causale: In memoria di Maurizio + codice fiscale donatore

 

https://dona.fondazionepaideia.it/in-memoria-di-maurizio/

Il sabato le pagine Facebook e Instagram della Fondazione Paideia sono di solito dedicate alla rubrica Intorno a noi: raccogliamo e condividiamo segnalazioni, suggerimenti, visioni interessanti, su cui ci piacerebbe avere anche un confronto e uno scambio con chi ci segue.

Ecco quello di cui abbiamo parlato nel mese di marzo.

 

DA VEDERE: una serie tv e un cartone animato

La serie tv Atypical ha come protagonista Sam: un ragazzo di 18 anni con autismo e i desideri di tutti i ragazzi della sua età. In ogni puntata l’amore, l’amicizia, le sfide, le conquiste e le questioni famigliari vengono affrontate in maniera mai banale e sempre delicata grazie al punto di vista di Sam e ai personaggi sfaccettati e profondi che condividono con lui la scena.

Atypical è da seguire per appassionarsi alle vicende di una famiglia indimenticabile che affronta grandi e piccole battaglie quotidiane, come tutti noi.

Potete trovare le stagioni fino ad ora disponibili qui: https://www.netflix.com/it/title/80117540

 

Pablo è il protagonista di un cartone animato, da marzo in onda su Rai Yoyo (canale 43), che utilizza un linguaggio universale per parlare a tutti e avvicinare grandi e piccoli al tema dell’inclusione.

Pablo è un bambino con autismo, appassionato di disegno, che riesce ad affrontare le sue paure e le situazioni che lo mettono in difficoltà grazie ai colorati personaggio della sua fantasia.

In questo articolo trovate qualche dettaglio in più:

https://invisibili.corriere.it/2021/03/12/pablo-il-delicato-cartoon-che-racconta-lautismo-sbarca-su-rai-yoyo/

 

DA LEGGERE: i libri senza parole – ad esempio Primavera, de Il ciclo delle stagioni di Topipittori

I libri senza parole possono essere definiti “libri brulicanti” o essere chiamati “silent book”.

Sono libri caratterizzati da personaggi sparsi per le pagine e una storia tutta da inventare ogni volta che vengono aperti.

Un esempio di questo genere di storie, piene di possibilità, sono le quattro pubblicazioni de Il ciclo delle stagioni di Topipittori.

Qui il riferimento al libro Primavera: https://www.topipittori.it/it/catalogo/primavera

 

DA SCOPRIRE: Un gioco di magia

Un grafico italiano, durante il lockdown, ha unito due sue grandi passioni: Harry Potter e i simboli della LIS, la lingua dei segni.

Il risultato è un’esperienza-gioco che ricorda la scuola di magia frequentata dal maghetto più famoso e amato, reinterpretata nella lingua dei segni.

Qui potete leggere l’intera storia:

https://www.corriere.it/buone-notizie/21_marzo_18/davide-mantovani-grafico-che-traduce-harry-potter-lis-aiutare-giovani-impararla-fe3eb1b6-87fe-11eb-b36f-34a1dcf4e6aa.shtml

 

Vuoi segnalarci un libro, un film, una buona notizia? Scrivici a info@fondazionepaideia.it

 

Anche quest’anno puoi rendere la Pasqua un’occasione di solidarietà, contribuendo a sostenere i bambini  e le famiglie di cui ogni giorno ci prendiamo cura. Ti aspettiamo alla Bottega Paideia (in via Villa della Regina 9/D a Torino fino al 2 aprile compreso, online su www.bottegapaideia.it) per scoprire tante idee originali e di qualità per il tuo shopping solidale: articoli per la casa, gadget e accessori per te, prodotti di design e arredo, giochi per i bambini e proposte regalo per la Pasqua.

Per festeggiare insieme abbiamo pensato a tanti prodotti adatti a grandi e piccini, che rendono il tuo gesto buono due volte: per te e per chi sarà sostenuto grazie al tuo acquisto!

Ogni prodotto acquistato alla Bottega Paideia, infatti, è prezioso perché sostiene i bambini con disabilità e le loro famiglie.

 

Quest’anno puoi scegliere la speciale colomba Galup per Paideia, un’edizione limitata nata dalla collaborazione con la storica azienda piemontese (disponibile anche nei Galup store di Pinerolo – Via Fenestrelle 34 – e Torino – Via Andrea Doria 7), le golose uova di Pasqua Paideia e tanti altri prodotti da scoprire.

La Bottega Paideia è aperta fino al 2 aprile, dal martedì al sabato (h 10-13,30 e 15-19), nel rispetto delle normative sanitarie attualmente in vigore. Vieni a trovarci per scoprire tutte le novità anche su bottegapaideia.it: spediamo in tutta Italia!

Scegliere una Pasqua solidale con Paideia significa essere accanto, anche in un momento di festa, ai bambini con disabilità e alle famiglie che incontriamo ogni giorno.

 

Scopri tutte le proposte su bottegapaideia.it

 

Mi ricordo che quel lunedì abbiamo convocato una riunione di emergenza con tutto lo staff per decidere cosa fare, per capire come garantire la sicurezza dei bimbi in un momento così drammatico. Abbiamo scelto di chiudere per precauzione e dal giorno successivo l’Italia è entrata in lockdown”. Inizia così il racconto di Mariangela Battisti, responsabile del Centro Paideia, quando ci troviamo a fare il punto a un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza Covid. Il momento che ha cambiato la vita di tutti noi, generando uno strappo profondo rispetto alla quotidianità a cui eravamo abituati.

Ma che cosa succede oggi, a un anno di distanza? Quali sono le problematiche principali che si trovano ad affrontare le famiglie con bambini con disabilità che incontriamo ogni giorno?

“Oggi la situazione, per certi versi, è più difficile di un anno fa. Le famiglie con bambini con disabilità sono davvero molto affaticate. C’è prima di tutto un aspetto psicologico: ognuno di noi è stanco per questa situazione, ma per i genitori dei bambini con disabilità questa fatica si moltiplica per milioni di preoccupazioni quotidiane e questo può avere un impatto devastante sulla vita di tutta la famiglia”.

A questo – continua – si affianca un aspetto di grave difficoltà economica, che sta diventando un’emergenza nell’emergenza. Penso ad alcune mamme che svolgevano attività di assistenza a persone anziane e che a causa della pandemia sono state costrette a sospendere il lavoro, o ad alcuni papà che, impegnati in attività di ristorazione, si sono trovati in cassa integrazione o con l’orario di lavoro ridotto al minimo. C’è anche un aspetto di assistenza ai bambini con disabilità, che ha portato alcuni genitori, soprattutto mamme, a dover scegliere di restare a casa con i figli a causa delle continue quarantene e chiusure scolastiche, non riuscendo poi a conciliare le poche ore libere con il lavoro. E poi c’è chi  lavora nel settore del turismo, dello spettacolo, dello sport, della ristorazione ma anche tanti piccoli artigiani e liberi professionisti, che sono stati duramente colpiti dalle chiusure. Molti genitori che prima della pandemia svolgevano lavori precari non hanno più ripreso a lavorare. Per qualcuno tutto ciò ha ripercussioni molto gravi”.

Questa situazione, purtroppo, va aggravandosi di giorno in giorno. Ma anche quando c’è grave difficoltà economica, i genitori continuano a mettere al primo posto, com’è comprensibile, le attività di cura e riabilitazione dei bambini, per garantire il loro benessere. “Una delle paure più grandi delle mamme e dei papà è che i loro bimbi possano regredire, vanificando i progressi fatti nel tempo. Per questo è importante continuare ad offrire loro le attività al Centro Paideia, che da maggio 2020, dopo il periodo di chiusura nel primo lockdown, non si è più fermato”.

In questo momento, dare un sostegno economico straordinario alle famiglie più fragili significa aiutarle a coprire i bisogni di prima necessità, garantire i percorsi terapeutici dei bambini e sollevarle da preoccupazioni quotidiane (la paura di non riuscire a pagare le spese arretrate, l’affitto, le bollette, le visite mediche), aiutando chi è più in difficoltà a respirare, risollevarsi e rimettersi in piedi.

“In un anno – racconta Mariangela – il contributo di Paideia per sostenere le terapie di riabilitazione dei bambini è aumentato del 58%, ma purtroppo non basta. C’è bisogno di fare ancora di più per i bambini e le loro famiglie ed è per questo che torniamo a chiedere aiuto a tutti i nostri sostenitori. Noi vogliamo e dobbiamo esserci. Tutti noi siamo stanchi, ma se penso alle paure, alla solitudine e alle fatiche delle famiglie con bambini con disabilità, credo che sia necessario dare loro tutta l’energia possibile, tutta quella che ci rimane. Hanno bisogno dell’aiuto di tutti noi”.

UNISCITI A NOI

Per sostenere le famiglie e i bambini che in questo momento sono più in difficoltà, abbiamo bisogno anche di te. 

Dona ora, se puoi: il tuo aiuto è fondamentale per tante famiglie.

Con la tua donazione puoi:

Dopo aver dedicato il calendario 2021 a Paideia, la Libertas Moncalieri rinnova il proprio impegno per la solidarietà. Per la RMB Final Eight, l’edizione 2020/21 della Coppa Italia di A2 femminile in programma a Brescia dal 12 al 14 marzo, la Akronos Moncalieri scenderà in campo con una divisa speciale, realizzata per l’evento: “abbandonati” – ma solo momentaneamente – i colori giallo e blu, le lunette vestiranno delle casacche bianche e grigio antracite, impreziosite da inserti tricolore e dal logo di Paideia. Al termine della manifestazione sportiva, le divise saranno messe all’asta con il ricavato completamente devoluto alla Fondazione.

Ringraziamo la Libertas Moncalieri – dichiara Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia – per questa speciale opportunità. Questo è un periodo molto difficile per i bambini con disabilità e le loro famiglie, che sono molto provate dall’emergenza sanitaria. L’iniziativa di solidarietà proposta rappresenta sicuramente un aiuto prezioso, che si aggiunge al calendario annuale 2021 già dedicato a Paideia”.

Siamo orgogliosi di poter portare sulla nostra divisa il logo della Fondazione Paideia e di aver promosso questa iniziativa benefica. In questo momento particolare che tutto il nostro Paese sta attraversando è necessario che tutti facciano la propria parte ed è fondamentale riaffermare l’importanza sociale dello sport” – ha concluso il presidente della Libertas Moncalieri Alessandro Cerrato.

L’esordio è fissato per venerdì 12 marzo alle 20.30: le ragazze di coach Terzolo affronteranno nei quarti di finale la E-Work Faenza. La partita sarà trasmessa in diretta streaming su lbftv.it. In bocca al lupo da tutti noi!

La comunicazione è dialogo e i dialoghi sono parole meravigliose che ci mettono in connessione con gli altri. Nasce con questo intento l’iniziativa Wonder Talk organizzata da Zandegù; un pomeriggio di parole sulla comunicazione con Chiara Gandolfi, Luisa Carrada e Stefano Guerrera a sostegno dei progetti di Fondazione Paideia. L’appuntamento è sabato 27 febbraio dalle 15 alle 18 in diretta streaming.

Tre ore di evento dedicate alla comunicazione che avranno come focus tre topic: la personalità, la chiarezza e la community. Interverranno rispettivamente la verbal designer Chiara Gandolfi che progetta l’identità dei brand dal punto di vista del linguaggio, a partire da nome, payoff, testi e tono di voce. Gandolfi incoraggia le aziende a essere eccezionali e a dimostrarlo. A riconoscere la propria diversità, valorizzarla, esprimerla con forza e farla diventare il motivo potente per cui le persone le scelgono, i competitor le stimano (o non le sopportano), i clienti tornano e comprano ancora.

Approfondisce il tema della chiarezza la business writer Luisa Carrada. che offre alle organizzazioni la tecnologia più antica e potente, quella che non cambia mai, si adatta a tutti i dispositivi, è leggerissima e sempre con noi: le parole.

In tema community interviene infine Stefano Guerrera, content creator, influencer, esperto di comunicazione web e social media manager.

Marianna Martino, titolare di Zandegù, modera l’incontro e alla fine di ogni intervento ci sarà spazio per le domande in chat.

 

“Noi di Zandegù abbiamo conosciuto Paideia nel 2017 e abbiamo potuto apprezzare da vicino il loro impegno quotidiano e la passione che mettono nella cura delle famiglie e dei bambini che seguono. Sono attenti e generosi e il loro lavoro è importantissimo. Nel nostro piccolo vogliamo dare una mano ai bambini con disabilità e alle loro famiglie: l’attenzione ai bisogni di tutti passa anche da una buona comunicazione e Wonder Talk vuole essere un momento di incontro aperto e generoso, che fa del bene” dichiara Marianna Martino, titolare di Zandegù.

“Siamo grati a Zandegù – racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia – perché da anni sono al nostro fianco con la loro energia e creatività: un evento saltato per l’emergenza sanitaria, come l’asta benefica tradizionalmente organizzata a Natale, ha portato a ideare un nuovo evento, con l’obiettivo di sostenere i bambini con disabilità e le famiglie che incontriamo ogni giorno. Grazie a tutto il team e agli speaker coinvolti per la loro vicinanza e generosità”.

 

Un evento che fa del bene

Wonder Talk costa 15€ a persona (per partecipare a tutti e 3 i talk) e tutti i proventi dell’evento di beneficenza Wonder Talk andranno a sostegno delle attività di Fondazione Paideia, onlus di Torino che, dal 1993, si occupa di bambini con disabilità e delle loro famiglie. Il 2020, con la pandemia, è stato un anno che ha impattato in modo drammatico sulla vita di molte famiglie con bambini disabili: Paideia è al loro fianco per offrire sostegno economico, supporto psicologico, attività di terapia e tutto ciò di cui i bambini, ma anche i loro genitori, fratelli e sorelle, hanno più bisogno.

Iscrizioni

Per partecipare è necessario avere un account Facebook (la diretta sarà trasmessa su un gruppo chiuso, una volta confermata l’iscrizione verrà inviato il link per partecipare).

Non ci sono limiti di posti. Una volta confermata l’iscrizione e il pagamento, verrà inviata un’e-mail con tutti i dettagli per partecipare alla diretta.

Maggiori informazioni sull’evento: https://zandegu.it/prodotto/wonder-talk/