Torna il Picnic di Paideia al Castello di Pralormo, una magica giornata di giochi all’aria aperta, musica e relax per tutta la famiglia, un’occasione speciale di divertimento e di raccolta fondi a sostegno delle attività di Fondazione Paideia.

Dalle ore 12 porte aperte per il pranzo, con il gustoso cestino solidale a cura di BanAnna, da gustare direttamente sull’erba, nella meravigliosa cornice del parco secolare del Castello. Il cestino picnic è disponibile in due versioni, con un’offerta a partire da 10 € per i bambini e 15 € per gli adulti.

La giornata sarà ricca di animazione e giochi per tutti i bambini, spettacoli musicali, truccabimbi, letture inclusive e fresche pause gelato.

Siamo così felici di poter tornare a vivere tutti insieme, dopo tre anni di interruzione, questa giornata speciale! …È tutto pronto, mancate solo voi!

Per partecipare è necessario registrarsi tramite il form qui sotto, indicando il numero di partecipanti e il numero di cestini richiesti, fino ad esaurimento posti. Dopo aver compilato il form riceverete una mail di conferma con le indicazioni per effettuare la donazione (con bonifico bancario, carta di credito, Paypal o Satispay).
La prenotazione dei cestini picnic si riterrà confermata a donazione avvenuta.

Tutti i fondi raccolti in occasione della giornata sosterranno le attività della Fondazione Paideia dedicate ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, in particolare per coloro che stanno vivendo un momento di particolare fragilità. 

Vi aspettiamo!

In ogni famiglia, di ogni cultura, l’arrivo di un figlio è un aspetto positivo che modifica gli equilibri interni della coppia. La nascita di un figlio con disabilità può amplificare l’alterazione di questi equilibri coinvolgendo non solo la coppia ma l’intera rete familiare: la disabilità è un terremoto emotivo che cambia per sempre la vita dei genitori.  

Ma cosa significa ricevere una diagnosi di disabilità quando si vive in una cultura diversa da quella di appartenenza? Come possono gli operatori del sociale aiutare le famiglie, prestando attenzione alle concezioni e tradizioni proprie di culture differenti?

Risulta fondamentale provare a cambiare il proprio punto di vista, il proprio punto di partenza, ponendoci noi stessi nella condizione di “sentirsi stranieri”

Partendo da questo sentire e dall’esperienza maturata nel corso degli anni, Fondazione Paideia, in collaborazione con Progetto Integrazione, ha scelto di promuovere un percorso di sei incontri dedicato agli operatori del sociale, ai professionisti sanitari e agli insegnanti, volto ad approfondire l’impatto della disabilità sulla famiglia, visto dal punto di vista di quattro culture differenti diffuse sul territorio italiano. 

Gli operatori possono trovarsi spesso in difficoltà nell’approcciarsi a famiglie che hanno vissuto la migrazione e la transizione psico-culturale che ne consegue, sentirsi in equilibrio precario tra le domande che si pongono come professionisti e i bisogni e i vissuti portati dei genitori rispetto alla disabilità e alla lettura che ne viene data sulla base della comunità di origine.

Ogni comunità ha infatti un proprio modo di rappresentare lo sviluppo del bambino, la cura materna e l’educazione e una propria concezione sulla disabilità, determinata dalla cultura di appartenenza (linguaggio, codici simbolici, educazione, sistema di valori). 

Il percorso “Essere disabili in terra straniera” nasce per fornire agli interessati una visione d’insieme, proporre spunti di riflessione e aprire a future formazioni sulla base dei contenuti che emergeranno dal confronto.

“Tre giorni bellissimi, che ci hanno permesso di conoscere tante famiglie che condividono alcune delle nostre esperienze. I volontari Paideia sono stati sempre presenti, affettuosi e disponibili. È stato bello soggiornare in un luogo in cui le difficoltà non sono un problema. Ci siamo sentiti a casa.”.

Ecco, nella voce di una mamma, cosa è stato per noi il weekend in montagna realizzato in collaborazione con l‘Associazione Freewhite Sport Disabled Onlus, da venerdì 17 a domenica 19 marzo. Tre giorni di sci e divertimento che abbiamo trascorso all’Hotel Lago Losetta di Sestriere, una struttura ricettiva priva di barriere architettoniche.

Un’occasione per le famiglie per conoscersi e condividere esperienze, imparando nuove attività, prendendosi del tempo per giocare e vivere lo sport. Ma anche un’opportunità per tanti genitori di rinfilare gli sci ai piedi e concedersi del tempo per se stessi e, per i fratellini e le sorelline, la possibilità di divertirsi mettendosi alla prova in un nuovo sport e trovare tanti nuovi amici.

Anche quest’anno tornano le proposte solidali di Fondazione Paideia per festeggiare la Pasqua all’insegna della solidarietà.

Puoi scegliere delle buonissime uova di cioccolato solidali, disponibili nelle varianti cioccolato al latte e cioccolato fondente, che potrai accompagnare ad un colorato biglietto di auguri o ad una ecard personalizzata, per raggiungere anche i destinatari più lontani.

Un pensiero speciale che unisce il piacere del portare il sorriso in chi lo riceve, alla gioia del donare un aiuto concreto alle famiglie con bambini con disabilità di cui Paideia si prende cura ogni giorno. Il tuo dono solidale si trasforma infatti in ore di terapia per i bambini con disabilità, supporto sociale e psicologico per le mamme e i papà, sostegno economico straordinario per le famiglie più fragili, ma anche materiale per attività creative, per vivere insieme momenti felici, nonostante le difficoltà quotidiane.

 

 

Sabato 25 marzo torna Tutti in sella!, il servizio di bike sharing gratuito di Fondazione Paideia. Un parco di biciclette accessibili che offre alle famiglie con bambini con disabilità la possibilità di usufruire di mezzi a due ruote adattati alle diverse esigenze e specificità.

Le 15 biciclette del parco bici, acquistate grazie ad un’attività di raccolta fondi, sono a disposizione di famiglie, affidatari e caregiver di bambini e ragazzi con disabilità che vorranno divertirsi pedalando e scoprendo la città in bicicletta in un modo emozionante e unico.

“Le biciclette del nostro progetto di bike sharing sono adattate a adattabili alle diverse esigenze dei bambini con disabilità. Sono a disposizione degli utenti due grandi gruppi di biciclette: bici per la coppia genitore-bambino e bici ad uso singolo studiate per bambini con disabilità motoria, che permettono di imparare ad andare in bicicletta in autonomia”, racconta Elena Grosso, responsabile delle attività sportive di Paideia. “Siamo felici di aver registrato 219 passaggi di bici lo scorso anno, in occasione della prima edizione del servizio.”

Oltre 30 chilometri di pista ciclabile, un anello che corre attorno al fiume Po, da San Mauro alla Riserva Naturale delle Vallere, passando per il centro città, sotto Piazza Vittorio, e poi ancora lungo il Parco del Valentino e quello del Meisino: visitare Torino in bici permette di immergersi nella bellezza dei suoi parchi, dei fiumi e della collina.

Le biciclette accessibili sono a disposizione su prenotazione ogni sabato di apertura del Centro Paideia, dal 25 marzo al 17 giugno, dalle ore 9.30 alle 12.30.

I volontari di Fondazione Paideia e gli istruttori di Paideia Sport saranno a disposizione per fornire consulenza e aiuto nell’identificare la bici più adatta ad ogni singolo bambino.

Una novità di quest’anno è la collaborazione con Anemos – Itinerari del Vento per la realizzazione di una scuola di bicicletta, per tutti i bambini e le bambine che vorranno approcciarsi per la prima volta a questo sport. Gli istruttori e accompagnatori che partecipano al progetto hanno una formazione specifica in ambito educativo e sportivo, per favorire il percorso di apprendimento e di utilizzo della bicicletta in forma autonoma.

Che cosa significa essere genitori di bambini e bambine con disabilità? A quali nuove sfide è chiamata la famiglia, dopo la diagnosi?

Martedì 21 marzo nella sede di Milano di Fondazione Paideia, in via Caradosso 16, si terrà un incontro dedicato alle mamme e ai papà di bambini e ragazzi con disabilità per sensibilizzare sul tema del ciclo di vita e offrire un momento di riflessione e confronto tra pari.

La serata, condotta da Andrea Dondi, psicologo e psicoterapeuta, e Francesca Gambuto, operatrice sociale e pedagogista dell’area Accoglienza e Sostegno Famiglie della sede milanese, sarà l’occasione per presentare ai partecipanti il percorso di gruppo a sostegno della genitorialità che prenderà il via il prossimo 4 aprile.

“Essere genitore di un figlio con disabilità richiede enorme energia, fisica e mentale: ti dicono che devi ‘accettare’ tuo figlio, non puoi mai arrenderti o riposare. Ma ogni tanto ricaricare le pile è una necessità, non un’opzione”, racconta il dott. Dondi. “Trovarsi a parlare della propria esperienza con altri genitori, riflettere in gruppo con qualcuno che conduce e facilita la comunicazione, avere più informazioni, può essere utile.”

È in programma per lunedì 20 marzo il terzo appuntamento del percorso di serate a tema pensato per offrire alle famiglie con bambini e ragazzi con disabilità spazi di incontro, confronto e condivisione.
Quest’ultima serata sarà dedicata al tema “Disegnare il futuro” e sarà condotto dalle dott.sse Daniela Rosas e Gloria Ferrero, dell’associazione If Life Design.

L’incontro nasce con l’obiettivo di aiutare i genitori a pensare e progettare il tema del futuro, senza esserne troppo spaventati, offrendo riflessioni, spunti, strumenti concreti per progettare gli scenari possibili. La serata sarà anche l’occasione per conoscere la metodologia del Life Design e favorire la condivisione di esperienze e risorse utili per la progettazione di percorsi di crescita e di maggiore benessere per tutti i membri della famiglia.

“Siamo liete di incontrare le famiglie di Paideia e ci auguriamo che questo sia un primo momento per iniziare a pensare al futuro in modo preventivo”, ci racconta Daniela Rosas, Career Counsellor, Founder IF Life Design. “Un incontro che possa suggerire modalità nuove, efficaci, in particolare per aiutare le famiglie a occuparsi delle scelte riguardanti il futuro anche in situazioni complesse” .

Pensare precocemente al futuro è importante per tutti, ma ancor più per chi vive situazioni di fragilità che rendono più complesso e faticoso il cammino verso una vita soddisfacente.

“Da diversi anni incontriamo famiglie che vivono quotidianamente difficoltà elevate nella gestione di figli e figlie. Abbiamo sperimentato come incontri come questi, dedicati a Disegnare il futuro siano efficaci per costruire progetti di vita che tengano conto del benessere di tutto il sistema familiare e delle persone coinvolte nella cura e nell’assistenza”, Gloria Ferrero, Career Counsellor, Founder IF Life Design.

“L’incontro si concentrerà sull’aiutare i genitori a costruire l’assetto mentale per pianificare e progettare il futuro dei propri figli. “, racconta Sabrina Ghersi, psicologa e psicoterapeuta dell’équipe di accoglienza di Fondazione Paideia, “Non è mai troppo presto per immaginarli grandi e per chiedersi di cosa avranno bisogno; è un sottile equilibrio tra guardare al futuro e vivere il presente in modo che questo sia un percorso proficuo e non angosciante per i genitori.”

Quali bisogni orientano il progetto di un libro in simboli? Come facilitare la comprensione e la ricostruzione della storia?  Quale supporto scegliere, se non esistono solo i libri da sfogliare? Perché creare pagine per giocare con tutti i sensi?

Giovedì 16 marzo partiremo da queste domande per indagare insieme le tante possibilità di relazione e di sviluppo che si nascondono nei libri in simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa, condividendo buone pratiche e indicazioni sulla CAA, storie in simboli e lettura condivisa con i bambini e le bambine.

E’ tempo di essere creativi, perché nella ricerca di soluzioni originali spesso sta proprio la via di accesso al libro, per un bambino che si era fermato intorno ai suoi confini.

In questo nuovo incontro formativo, rivolto a genitori, docenti, bibliotecari, logopedisti, educatori, operatori socio-sanitari e a tutti gli interessati al tema, metteremo a confronto quattro esperienze e forme testuali, in cui la CAA rappresenta sempre una strada di facilitazione alla partecipazione, alla comprensione, alla memoria di una storia.

Scopriremo come partire dalla analisi dei bisogni per costruire un progetto di libro in simboli, fedele al bambino e al ragazzo, come sviluppare supporti e forme testuali originali e efficaci, come rendere replicabile una buona e significativa esperienza.

Domenica 5 febbraio si è svolta presso la Piscina Trecate di Torino la seconda edizione del Trofeo Paideia, meeting promozionale di nuoto paralimpico promosso da Fondazione Paideia: una giornata di gare, traguardi, sorrisi ed emozioni che ha visto la partecipazione di 175 atleti e atlete del Piemonte e della Valle d’Aosta.

“Non possiamo che essere orgogliosi dei risultati di questa manifestazione che, alla sua seconda edizione, ha visto raddoppiare il numero dei partecipanti e crescere il numero delle società coinvolte”, racconta Elena Grosso, Responsabile delle attività sportive di Paideia. “Siamo orgogliosi del clima di festa che ha contraddistinto questa giornata, della crescita dell’interesse verso il movimento sportivo paralimpico e del gruppo di lavoro che si sta creando in Piemonte.”

Il Trofeo Paideia nasce per essere una festa e un momento di incontro tra società e atleti. Quest’anno sono 20 le società del territorio che hanno aderito alla manifestazione: “È una festa perché per molti bambini e ragazzi è un’occasione per sperimentare per la prima volta l’emozione di una gara, in un contesto gioioso”, continua Elena Grosso. “Alle batterie da 25 m, organizzate per coloro che si affacciavano per la prima volta alle gare, sono seguite le batterie da 50 e 100 m, dedicate ad atlete e atleti paralimpici già avvezzi al mondo delle competizioni.”