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Caregiver Skills Training Plus, un percorso per crescere insieme

Un percorso per promuovere le competenze comunicative e relazionali dei caregiver di bambini con disturbi dello spettro autistico in età prescolare nell’utilizzare strategie psico-educative condivise: è “Caregiver Skills Training Plus”, progetto sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Intreccci 2018 che nell’ultimo anno ha coinvolto 16 famiglie, 6 scuole e 8 insegnanti. Ente capofila la Fondazione Paideia, in partnership con i Servizi Sociali e Servizi Educativi del Comune di Torino e in collaborazione con ASL città di Torino, OIRM, OMS, Istituto superiore di Sanità, Università Milano Bicocca, Centro C.A.S.A. Mondovì.

Il progetto si rivolge non solo ai genitori, ma anche a nonni, insegnanti, affidatari e, in generale, a tutti gli adulti che fanno parte della rete di accudimento del piccolo. È facile, infatti, trovarsi ad affrontare fatiche e frustrazioni nella gestione quotidiana, sia per i comportamenti problematici, sia per la difficoltà di costruire una relazione e di mantenere il bimbo attivo nei diversi contesti della vita.

"Ci sentiamo parte integrante del percorso di miglioramento del piccolo"

Il percorso – spiega una famiglia – è estremamente utile per apprendere strategie nella gestione del bambino e dei suoi comportamenti problematici. Noi prima in qualche modo comprendevamo quello che il bambino cercava di dirci, ma dopo abbiamo acquisito una nuova consapevolezza: abbiamo capito che può comunicare non verbalmente, che anche lo sguardo è una forma di comunicazione con cui ti sta dicendo cosa vuole, e ora sappiamo catturare la sua attenzione e interagiamo molto meglio”.

È un lavoro continuo – racconta una nonna – in cui applicare le strategie insegnate: ci sentiamo più fiduciosi e riusciamo a superare diverse situazioni. Adesso è tutta un’altra cosa. Anche noi ci sentiamo parte integrante del percorso di miglioramento del piccolo. Prima mi era venuta un po’ di frustrazione: sarò io all’altezza, faccio le cose giuste? Perché non capisci, non hai le conoscenze, ma ora riusciamo a gestire tutto con più tranquillità.”

"Dopo ogni insegnamento teorico, passiamo alla pratica"

Il percorso “Caregiver Skills Training Plus” per i genitori si compone di nove incontri in gruppo, ognuno dedicato a un tema specifico. “Approfondiamo prima le strategie più semplici legate alla gestione dell’ambiente – spiega Arianna Salandin, psicologa clinica conduttrice del percorso con Sara Rizzo – per arrivare poi alle sessioni più complesse dove trattiamo i comportamenti problematici e consigliamo come dosare i piccoli aiuti necessari per promuovere l’apprendimento di nuove abilità quotidiane. Dopo ogni insegnamento teorico, passiamo alla pratica. Più volte chiediamo ai genitori di mandarci dei video di alcune routine di gioco o attività quotidiane: servono per poter rivedere insieme se le strategie riescono ad essere applicate, i progressi e gli spazi di miglioramento. Oltre agli incontri, a inizio, metà e fine percorso si svolgono tre visite domiciliari durante le quali chiediamo ai genitori di giocare col bimbo e in diretta diamo dei consigli sulle strategie e i comportamenti che li possono aiutare”.

"Cerchiamo di capire dove possiamo essere più utili"

La cosa che mi piace di più di questo percorso – spiega Sara Rizzo, psicologa clinica e conduttrice con Arianna – è proprio vedere la trasformazione nell’interazione e nel modo di relazionarsi del genitore con il bambino. Vediamo che aumentano i momenti di contatto con lui, che migliora la capacità di entrare in relazione col bambino, che riescono a comprenderlo meglio sia nelle sue richieste che nei momenti di condivisione dell’attenzione. In parallelo al percorso per i genitori poi, si svolgono anche i percorsi per nonni e insegnanti, con modalità molto simili: cerchiamo prima di capire dove non riescono a interagire col bimbo e dove possiamo essere più utili, poi seguono sessioni più teoriche in cui suggeriamo diverse strategie accompagnate da incontri in cui chiediamo di provare a metterle in pratica per vedere se c’è un miglioramento, una interiorizzazione”.