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Si chiamano Gregorio, Silvia, Marta, Gregorio e Pietro. Sono i cinque ragazzi e ragazze dell’Istituto Vittoria – Liceo Europeo e International School che si sono resi protagonisti di un’iniziativa davvero speciale: una raccolta fondi per Paideia in occasione della Pasqua.
Grazie alla collaborazione con l’istituto, gli studenti si sono attivati e hanno proposto le uova solidali della Fondazione ai loro compagni, di classe in classe. “Prima di tutto – raccontano – siamo stati in Paideia per una visita che ci permettesse di raccontare al meglio quale fosse la finalità della raccolta. Poi abbiamo appeso dei volantini di spiegazione, ma la parte fondamentale è stata girare nelle classi, per raccontare il progetto e la finalità a cui era dedicato. Da quel momento alcuni ragazzi hanno iniziato a dire di sì, donando anche di più, proprio per il motivo che ci stava dietro.”
Per qualcuno, infatti, il racconto dell’impatto della disabilità di un bambino su tutta la famiglia è stato un argomento nuovo. “Prima di venire conoscevo Paideia di nome – spiega una delle partecipanti – ma me la immaginavo diversa, è un ambiente molto accogliente e familiare. Credo sia stato decisivo per la raccolta il poter raccontare cosa avevamo visto coi nostri occhi. Si tratta di un argomento di cui magari a 17 anni non sai e invece è stata l’occasione per parlare anche di questo. E se il discorso passa attraverso altri ragazzi della tua età, forse l’attenzione diventa maggiore, tra noi ci conosciamo e abbiamo più confidenza.”
Poi è arrivato il momento della consegna, con più di un centinaio di uova da smistare. “Quello – ammettono sorridendo – è stato senza dubbio il momento più difficile! Ma non ne abbiamo rotta neanche una!”, confermano con un sorriso.
Oltre al supporto dei compagni, i ragazzi hanno potuto contare anche su quello degli insegnanti. “È stato bello vedere una prof a cui non piaceva il cioccolato prendere delle uova per solidarietà e poi regalarle, per un momento insieme in classe. E qualcuno dei compagni dopo che ha donato ha anche chiesto: ‘ma potrei fare volontariato lì’? Ci è sembrata una cosa molto bella.”
Grazie, a nome di tutti i bambini e le famiglie, per il vostro impegno!