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“Lavorare con i volontari significa… Non annoiarsi mai!”

Crediamo che i volontari siano l’anima portante delle attività!

Alice e Federica sono sedute vicine, si guardano e si sorridono molto anche quando rispondono separatamente alle domande. Usano parole che, se non si assomigliano, spesso si completano. Parliamo di volontari, perché di loro si occupano all’interno della Fondazione. Sono molto fiere di essere in due a occuparsene: si dedicano alla loro selezione, alla formazione e alla supervisione. Si sentono un po’ portavoce dei volontari e delle loro necessità e non sorprende scoprire che lo siano state a loro volta, si vede che credono profondamente nel contributo che ognuno di noi può dare.

Accoglienza, reciprocità e leggerezza” queste sono per me le tre parole che evocano meglio il volontariato, esordisce Alice. “Se penso a chi è per me un volontario, ti dico che è qualcuno che ha voglia di mettersi in discussione e continuare sempre a imparare.

Sì – annuisce Federica – io aggiungo sorriso, disponibilità e impegno. Il volontario per me è una persona con un tempo a disposizione che sceglie di impiegare in modo costruttivo, sia a livello pratico, che emotivo. Una persona che ha voglia di andare in profondità, contribuendo a qualcosa di importante e utile per gli altri, ma che non ha perso la voglia di divertirsi. Anche se il bello del lavoro con i volontari è che è sempre una scoperta: si scoprono continuamente lati inaspettati e giocosi delle persone. Aspetti che magari durante il primo colloquio, quando si parla del proprio lavoro e della propria quotidianità, non ci si immaginerebbe nemmeno.

Quello che a me colpisce tantissimo – racconta Alice – sono i giovani genitori di bambini piccoli che mettono il loro tempo a disposizione. Sono volontari molto motivati e io li trovo particolarmente coraggiosi a rendersi disponibili in un momento così intenso della loro vita.”

Per entrambe è fondamentale essere in due, per allenarsi insieme a mantenere quella giusta distanza che permette di restare obiettive, di essere vicine ai volontari, ma nella giusta misura per poter essere realmente d’aiuto.

“In Fondazione oggi arriva in media una candidatura al giorno e si tratta senza dubbio del nostro tesoro più prezioso: i volontari sono risorse versatili, che la Fondazione può mettere in campo su fronti diversi. Il nostro ruolo è quello di tutelare la mission della Fondazione da una parte e il patto con il volontario dall’altro. Il parere del volontario per noi è molto importante, è un feedback su cui facciamo molto affidamento e che raccogliamo con cura e attenzione.

È anche vero che non per tutti va bene qualsiasi tipo di attività. Il volontariato, che da noi è di gruppo, ti mette anche davanti ai tuoi limiti, al senso di impotenza e, insieme all’entusiasmo, capita di sperimentare anche il malessere, il dover fare i conti con il non riuscire a fare tutto quello che si vorrebbe.

Anche per questo dopo aver raccolto le candidature via email organizziamo un incontro di gruppo più o meno ogni mese, a cui segue, per chi è interessato, un incontro individuale.

Aiutiamo ogni persona a capire per cosa è più predisposta: secondo noi, infatti, il volontariato deve in primo luogo far stare bene chi lo fa. Proponiamo spesso di venire ai nostri eventi anche solo per vedere lo stile della Fondazione, l’energia che c’è nell’aria e la sensazione aggregante provocata dal vedere che l’inclusione può essere la normalità.”

 

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