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“Volontari, i nostri aiutanti indispensabili”

I volontari sono i nostri aiutanti indispensabili perché in tutte le proposte e le attività che organizziamo per i bambini e le loro famiglie sono parte del cuore stesso della Fondazione”. Alice Zullo, che con Alice Calcagno si occupa ogni giorno della gestione e della formazione dei volontari, racconta con queste parole il senso delle attività delle “magliette rosse” Paideia. Persone che scelgono di donare il proprio tempo per affiancare i bambini con disabilità e le loro famiglie e che, come sottolinea Alice, “con la loro presenza ci permettono di dare ad ogni famiglia quell’attenzione, quella cura e quell’esserci che senza di loro non sarebbe possibile”.

Quello che arriva alla famiglia dal tempo che il volontario decide di offrire – spiega Alice Calcagno – è un messaggio prezioso: stare insieme a me, alla mia famiglia e al mio bambino ha valore, è tempo di qualità. Oltre a questa parte di gratificazione entra in gioco un aspetto importante: quello del rispecchiamento positivo. Spesso le famiglie quando si approcciano ai servizi o agli operatori sono abituate a confrontarsi su ciò che è difficile per il loro bimbo, su quello che non riesce a fare. Il volontario invece, sperimentandosi nella relazione con loro attraverso il gioco e in momenti spensierati, permette ai genitori di confrontarsi con ciò che il bambino ama e che sa fare con le sue risorse. È normale non vedere questi punti di forza o dimenticarsi del piacere di stare insieme, quando ci si deve concentrare su ciò che va migliorato o sistemato. Il volontario c’è anche per ricordar loro queste potenzialità.

Nel 2021 i volontari Paideia sono stati 412

Negli ultimi cinque anni il numero di volontari è raddoppiato, passando dalle 207 unità del 2016 alle 412 del 2021. 321 sono di sesso femminile (78%), mentre dal punto di vista dell’età la situazione è più omogenea con un 29% della fascia 18-29 anni e della fascia 30-49 anni e un 42% di over 50, ma di questi soltanto il 15% è in pensione, mentre il 60% dei volontari, 245 persone, risultano occupati. “Nell’ultimo anno – racconta Alice Calcagno – abbiamo visto arrivare tante persone che durante la pandemia hanno sentito il desiderio di dare supporto alle persone che potevano essere più in difficoltà, è emersa forte la consapevolezza della fatica delle famiglie con bambini con disabilità. Diverse persone ci hanno contattato anche per il desiderio di trovare un gruppo con cui svolgere attività di valore, di costruire relazioni con altri volontari. Inoltre, grazie ad alcuni incontri in Università e con l’attivazione di alcuni tirocini, abbiamo avuto richieste da molti ragazzi giovani e da alcuni siblings, fratelli e sorelle di bambini con disabilità seguiti da Paideia che nel frattempo sono cresciuti. Sono risorse molto preziose, il loro essere sibling offre uno sguardo diverso.

“Volontari, i nostri aiutanti indispensabili”

Complessivamente il tempo dedicato in “maglietta rossa” Paideia da parte dei volontari nel corso dell’ultimo anno è stato di 8134 ore, con una media ore di 19,74 ciascuno. La maggior parte ha riguardato attività in affiancamento ai bambini e alle famiglie (66%), ma anche supporto organizzativo per attività di raccolta fondi (15%), supporto alle attività del Centro Paideia (8%), supporto per attività in Fattoria (6%) e supporto per feste ed eventi (3%). 50 invece le ore totali di formazione, divise tra competenze trasversali (40%), competenze specifiche (44%), strumenti e strategie (16%).

"In ogni incontro di formazione è sempre presente il tema della relazione"

La formazione che offriamo è strutturata per raccontare e toccare tutti i temi principali che verranno poi incontrati dal volontario durante il servizio. Un incontro formativo importante è dedicato alla famiglia del bambino con disabilità, dove raccontiamo, ad esempio, che cosa significhi ricevere la diagnosi, in che modo Paideia cerca di supportare tutti i membri della famiglia e come il volontario può operare al meglio. In ogni incontro proposto, da quelli sull’autismo a quello sull’accoglienza, è sempre presente il tema della relazione, per noi imprescindibile. E poi cerchiamo di trovare spazio per momenti di condivisione tra volontari, per favorire la socialità. Uno degli aspetti che mi dà più gioia – continua Alice Calcagno – è vedere all’opera quelle che noi chiamiamo ‘famiglie risorsa’, ovvero famiglie composte da volontari che hanno dedicato il loro tempo da soli e che tornano con tutta la famiglia dopo anni, è un confronto che annulla le distanze con gli altri genitori ed è veramente un contributo prezioso.