News e storie

Francesca: “con Paideia occasioni che ti danno coraggio”

Io e Luca non ci siamo mai fermati ad aspettare che qualcuno facesse qualcosa al posto nostro. Noi eravamo disposti a fare tutto, non abbiamo messo limiti a niente, neanche a un cambio di vita. E così è stato.

Gli ultimi dieci anni, per Francesca e Luca, genitori di Christian e Tommaso, sono una storia fatta di viaggi, cambiamenti e sfide continue. “Io sono di Frosinone, mio marito è nato a Milano e ha vissuto a Ivrea. Abbiamo avuto Christian e Tommaso a 14 mesi di distanza, tra il 2012 e il 2013. Quell’anno, quando ci siamo trasferiti in Liguria per il lavoro di Luca, abbiamo ricevuto la diagnosi di autismo infantile di Christian. Visto che eravamo seguiti in un centro di Massa Carrara ci siamo trasferiti lì in Toscana, con molte incognite, perché eravamo agli inizi e non sapevamo di cosa stavamo parlando. Poi c’è stata la diagnosi di Tommaso e lì abbiamo visto che stavamo perdendo il controllo di tutto.”

“Tu all’inizio non lo sairacconta Francesca – ma i bambini autistici possono avere un funzionamento diverso tra loro, due diagnosi possono essere due cose completamente diverse. Noi vedendo i nostri figli non capivamo come fosse possibile. Siamo andati a fare delle visite, a fare tante domande, a Genova, a Siena, a Lucca. Quante ne abbiamo passate! Grazie ad un consiglio siamo arrivati a Paideia e abbiamo iniziato il percorso di logopedia, venivamo qui ogni sabato per la terapia e stava diventando molto difficile. Così abbiamo deciso di trasferirci a Torino.”

"Non riuscirei ad immaginare un altro posto per loro"

Una riorganizzazione di vita e un cambio di lavoro per Luca, con Francesca impegnata ogni giorno per seguire le attività di Christian e Tommaso. “Oggi – racconta – non riuscirei ad immaginare un altro posto per loro. Una delle cose che ci ha più colpito di Paideia sono le opportunità. Dopo le valutazioni e gli interventi abbiamo scoperto che c’erano attività di gruppo, laboratori creativi e tante possibilità di incontro. Oggi devo dire che non c’è nemmeno da parte nostra la distinzione tra Paideia e le conoscenze che i bambini hanno a scuola. Ci sono molti amici di Tommaso che vengono qui e lo aspettano mentre fa terapia e poi vanno a giocare al parco. A volte si associa la terapia a ‘chissà che cosa fanno lì’, invece questo posto non fa paura.”

"I nostri figli non sono una battaglia persa"

“Ci sono stati anni difficili, prima. Se io avessi avuto un supporto dall’inizio – confessa Francesca – forse avrei evitato di spendere tutte quelle energie, leggendo su internet e provando a mettere insieme le informazioni. Forse avrei evitato pianti e un po’ di sofferenza, ci sono stati anni bui. Sai cosa mi avevano detto?” chiede Francesca. “Che il caso di Christian era una battaglia persa. O che era apatico. Quando senti queste parole dici ‘non vorrei che mio figlio fosse solo questo, c’è tanto altro’. E oggi mi piacerebbe far vedere chi è, come sono Tommaso e Christian. I nostri figli non sono ‘una battaglia persa’.”

Francesca: “con Paideia occasioni che ti danno coraggio”

Una delle esperienze più forti, per tutta la famiglia è stata quella dell’Estate Paideia. “Una bellissima vacanza, noi non conoscevamo nessuno qui a Torino. E lì abbiamo allacciato rapporti che durano ancora adesso.”
Un’altra, più recente, riguarda un gruppo di camminata organizzato per i genitori che frequentano le attività di Paideia. “La camminata è ritrovare le compagne di diverse attività tutte in una giornata. Con alcune di loro ci siamo conosciute in piscina o nella caffetteria del Centro. L’esperienza della camminata ci permette di ritrovarci senza metterci in difficoltà. Sono momenti in cui confrontiamo le nostre esperienze e cerchiamo di prendere spunti per nuove strategie da adottare nel quotidiano. È un arricchirsi a vicenda.

Esperienze che hanno dato il via a nuovi inizi

Tra le esperienze indimenticabili anche quella del battesimo del volo con i Falchi di Daffi.
“É stato bellissimo, perché Christian ha poi raccontato a modo suo quello che ha fatto e quanto gli è piaciuto, grazie alle foto c’è stato un nuovo inizio per nuovi obiettivi. Tommaso, che aveva tantissima paura di volare, quel giorno ha volato. Ma quando mai avremmo potuto fare una cosa del genere? Oppure quando siamo andati in montagna: da lì è stato un inizio, abbiamo capito che a loro piace camminare ed esplorare e ci siamo detti ‘perché non iniziamo a farlo?’ O il Museo del Cinema: abbiamo fatto un’esperienza di animazione in slow motion e Tommaso adesso frequenta un corso di fumetto.”

“In tutto questo – conclude Francesca – sai qual è la cosa bella? Che sono esperienze in situazioni protette, ma è quello che ti fa dire ‘dai, adesso provateci da soli’. Sono esperienze che hanno segnato dei passaggi per andare fuori, per provare a cercare il proprio spazio. E ha funzionato: sono occasioni che ci hanno dato coraggio.